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“Un meravigliato punto di vista”

 

Un'esposizione, una mostra, è un atto di coraggio e un tentativo di bellezza. Non ho mai particolarmente amato la suddivisione dell'arte, della musica e di tutto l'intorno dell'opera umana in classi, generi, stili. Certo, ai fini di una maggiore comprensione e contestualizzazione possiamo dire che la facciata di quel palazzo è indubbiamente Liberty, quel pezzo di Tchaikovsky è un valzer, quella pennellata è decisamente impressionista. Di questo necessitiamo per avere un punto fisso ed una giustificazione, un ordine. Il momento in cui l'artista, lo sperimentatore, si presenta al mondo e offre la sua visione di quest'ultimo, è però un istante delicato e puro e la cosa più scortese sarebbe quella di apporvi un'etichetta. Con questa idea e nella speranza di non etichettarla, vengo dunque a presentare Paola, in qualità di amico felicemente partecipe del suo processo creativo e dei suoi risvolti. Questa mostra è un elogio alla curiosità ed una testimonianza sincera e gentile di un meravigliato punto di vista. L'approccio alla fotografia di Paola è delicato ma non per questo banale; il punto di forza delle sue immagini è la composizione. L'inquadratura non è mai generale ma identifica sempre un insieme ristretto di oggetti legati indissolubilmente tra loro. Le figure si mescolano e creano un disegno unitario, un insieme di linee concertate. Soggetti come una mela, un lampione e un palazzo in lontananza perdono l'idea di prospettiva e giocano tra loro su di un unico piano. Un'ombra di passante sfonda non un vetro ma il suo riflesso e tutto si fonde: non siamo per strada né all'interno del negozio ma in entrambe le situazioni e quell'ombra cuce assieme queste due realtà. Non è mia intenzione trarre conclusioni da questo mio discorso, Paola si presenta da sé con il suo occhio d'architettura e con i suoi sguardi gentili e geniali. Impastando i personaggi nei suoi scatti ci invita ad una divertita alternativa, ribaltando e stravolgendo ogni possibilità di classificazione, di etichettatura. Signore e Signori, Paola Mezzanotte!

 

Franco Ferloni, Luzern, 29.02.2020

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